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Nuova linea Silvia Caprara!

Silerte? Aperoso? Ce li racconta Silvia!

Passando dal nostro wineshop, avrete sicuramente notato due nuovi vini con nomi unici: Silerte e Aperoso! E non solo: anche il brand è inedito! Il brand Silvia Caprara.

È con grande entusiasmo che vi presento l’inizio della mia linea di vini. Questi vini, dalla preparazione alle etichette, fino al calice, raccontano un po’ di me, e ora è giunto il momento di condividere questa storia con voi!

Lavorando a tempo pieno in cantina da tre anni, ho scoperto che questo non è solo un lavoro, è casa: Villa Medici! Io e Villa Medici siamo cresciute insieme, grazie al supporto e alla cura di Paola e Luigi. Negli anni, ho imparato a conoscere i vari e numerosi vini della tradizione locale e quelli ideati da Luigi insieme ai nostri collaboratori. Ora è giunto anche per me il tempo di sperimentare qualcosa di nuovo. La mia linea, “Silvia Caprara”, nasce dalla collaborazione con lo studio 442 Lab, riflettendo il mio legame con il nome “Silvia”, che in latino significa “abitante del bosco”. I nomi dei vini, invece, traggono ispirazione dalla mia esperienza negli scout, ma su questo vi racconterò di più con calma!

Silerte è il nostro Bardolino di Sommacampagna, uno dei tre distretti del Bardolino DOC, distinti fin dal 1900 da Giovanni Battista Perez nel suo libro “La Provincia di Verona ed i suoi vini”. In questo rosso, la Corvina è la protagonista, accompagnata dalla Rondinella. Le uve vengono selezionate attentamente in vigneto e poi vinificate nel modo più semplice possibile, con un affinamento di almeno un anno in acciaio, frequenti batonnage e un successivo riposo in bottiglia in cantina. Ne risulta un rosso dal colore chiaro e brillante, tipico della nostra sottozona, con pochi tannini e sentori erbacei.

Operoso, invece, è un Pinot Grigio delle Venezie DOC in versione “rosata” o “blush”. Generalmente, quando si pensa al Pinot Grigio, ci si immagina un vino bianco, ma l’uva da cui parte è di un colore grigio scuro, quasi violaceo. Un contatto più prolungato con le bucce consente di ottenere questa tonalità particolare, oltre a sentori più intensi rispetto alla vinificazione in bianco.

I dettagli sulle etichette di queste due bottiglie non sono casuali, dai fiori ai timbri, fino alla scelta della carta.

Ma questo è un racconto che vi riserverò per un’altra volta!

Silvia

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